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Essere un Ciclista

Sai parlare come un ciclista? Ascolta il glossario del ciclismo.

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Testo scritto dell’episodio

Il ciclismo è ricco di parole ed espressioni particolari, ma anche di termini tecnici.
Quelli che vanno in bicicletta hanno sviluppato una varietà di linguaggio, come una sorta di codice segreto.
Con il fatto che noi ciclisti condividono desideri, esperienze, ore e ore di sella in gruppo, abbiamo creato un lessico tutto nostro, utilizzato soprattutto per rendere l’idea di particolari situazioni che si vengono a creare quando pedaliamo insieme o quando diventiamo tifosi di questo spettacolare sport.

In questo episodio ho raccolto i termini più utilizzati e che spesso sono entrati a far parte della lingua corrente.

Sono Luigi Vergari e tu caro ciclista sei su a ruota libera il primo podcast di ciclismo pedalato e sensoriale

Nella scelta dei termini di questo glossario ho tralasciato tutta la terminologia meccanica, cercando di rimanere il più possibile nello slang del ciclismo pedalato e sportivo, in rigoroso ordine alfabetico.

  • A blocco: “Ho fatto Cotina Misurina a Blocco!” È un modo di dire che indica quando hai percorso un segmento di strada, una salita per esempio, al massimo delle tue possibilità. Alcuni usano dire anche “A tutta” per indicare questo concetto. In inglese Full Gas!
  • Accigliarsi: Si dice del ciclista che si porta al ciglio della strada per qualche problema meccanico o semplicemente perché non c’è la fa più.
  • Al gancio: Si dice per indicare quando hai raggiunto il massimo delle proprie possibilità, quando si sta per mollare. “Ragazzi io mollo, sono al gancio!”

B

  • Bagnomaria: metafora gastronomica che viene utilizzata per definire l’atteggiamento del gruppo rispetto al fuggitivo o fuggitivi: vengono lasciati andare, tenendo sotto controllo il ritardo, cercando di portare al gancio il fuggitivo, che verrà recuperato facilmente prima del termine della tappa.
  • Bacio: Bacio, e che centra con il ciclismo? Semplice è il bacio delle miss, quello che riceve il vincitore della tappa. Nei grandi giri ad esempio; prima erano solo due le miss che si occupavano di tutte le premiazioni,
    ora ci sono due miss per ogni classifica cioè per ogni maglia o addirittura sponsor. Si dice che il bacio abbia fatto cascare nella rete delle miss parecchi campioni.
    Ah ah Ma quella è un’altra storia.
Bacio delle MISS
  • Battistrada: Sono i ciclisti che si portano fuori dal gruppo passando in testa alla corsa. I battistrada sono quelli che si trova nelle posizioni di testa.
  • Bidon: In francese significa latta o borraccia. Se in una gara europea senti gridare i tifosi verso i corridori Bidon! Bidon! Vuol dire che gli stanno chiedendo la borraccia da portare a casa come souvenir.

Bidon collé e stato il termine che ho sottoposto al consueto sondaggio di a ruota libera:
Ho chiesto alla Community : SAI COSA SIGNIFICA BIDON COLLE’? Quasi il 60% dei ciclisti che hanno votato non conoscono il significato di questo modo di dire.
Tra poco ti svelo che significa Bidon Callé;

Ora ti voglio ricordare di iscriverti alla mail list su aruotalibera.info e di entrare nel gruppo Telegram, ci sarà una sorpresa ciclistica per tutti gli ascoltatori che entreranno a far parte della nostra fantastica comunity. Ti aspetto

Perché la fuga in solitaria non è una tattica vincente, saremo un gruppo compatto fino al traguardo, allora rimani in scia a ruota libera!

Bidon Collé

Vediamo cos’è il:

  • Bidon collé: Dal francese letteralmente significa “Latta Incollata”. È il momento in cui il corridore si avvicina all’ammiraglia per farsi passare una borraccia dal direttore sportivo, entrambe rimangono attaccati alla borraccia più del dovuto, in questo modo, il ciclista sfrutta la spinta per qualche centinaio di metri. Si vede spesso nelle gare in TV. Questa pratica non è prevista dal regolamento e se scoperta viene sanzionata dalle giurie. Bidon Collé ricordalo.
  • Borsa del freddo: Non è la borsa del ghiaccio! Ma la borsa del freddo! Tutti i ciclisti professionisti sistemano nella propria ammiraglia una borsa che contiene gli indumenti per coprirsi in caso di pioggia, vento, freddo, contiene mantelline, giacche, manicotti, guanti, ecc. Questa è la borsa del freddo.

C

  • Carovana: È l’insieme dei veicoli che anticipano il passaggio nelle grandi corse a tappe. Spesso sono macchine pubblicitarie oppure i tecnici che arrivano giorni prima per organizzare l’arrivo o la partenza delle tappe.
  • Chiudere il buco: Adesso qua tutti a pensare chissà quale buco chiudere eh!… Ah ah. Buoni buoni! In gergo ciclistico, chiudere il buco si dice quando il gruppo aumenta l’andatura per raggiungere i fuggitivi per azzerare il distacco. Quel buco, non quello che hai pensato tu! Ah ah
  • Colpo di Reni: E’ una tecnica, spettacolare, utilizzata dai ciclisti durante gli arrivi in volata. Consiste nel sollevare il sedere dalla sella, piegare la schiena in avanti e spingere con le braccia e con le gambe la bicicletta il più avanti possibile rispetto al corpo sfruttando così il principio fisico di azione e reazione, il tutto in un movimento secco da eseguire il più rapidamente possibile.
    Poiché l’ordine di arrivo viene stabilito in base al momento in cui la ruota anteriore tocca la linea del traguardo,
    eseguendo questo movimento mentre si possono guadagnare alcune decine di centimetri, che a volte risultano decisivi per superare gli avversari.
  • Criterium: Un criterium è una corsa ciclistica su strada (recentemente anche in Mountain bike) di lunghezza ridotta, in cui viene ripetuto più volte lo stesso circuito. La classifica viene fatta in base all’ordine d’arrivo oppure, con sistema a punti simile al ciclismo su pista cioè in base al numero di giri percorsi e al numero di punti ottenuti negli sprint intermedi. Queste sono le corse criterium.
  • Cronoman: specialista delle prove contro il tempo. In un sondaggio i lettori della Gazzetta hanno eletto Fabian Cancellara come il Cronoman più forte della storia.
  • Cronometro: Una cronometro è una tappa o gara che si svolge con una prova contro il tempo: Ci sono cronometro individuali o a squadre. Quella a squadre è molto avvincente e spettacolare da guardare in tv.
  • Cronoprologo: Una breve cronometro, è la prima tappa, di una corsa ciclistica a tappe.
  • Cronoscalata: E’ una cronometro tutta in salita.
  • Cima Coppi: È il gran premio della montagna più alto del giro, in poche parole è la vetta più elevata (come altitudine) del Giro d’Italia. La cima Coppi è ambita da tutti gli scalatori.

D

  • Doping: In italiano si traduce in Drogaggio consiste nell’uso di una sostanza, di una droga o di una pratica medica a scopo non terapeutico, ma finalizzato al miglioramento dell’efficienza psico-fisica durante una prestazione sportiva. Purtroppo, questo termine è sempre presente nei discorsi di ciclismo, aimè, anche in quello amatoriale.
  • DS o Direttore Sportivo: Il direttore sportivo, di una squadra ciclistica, informa i corridori dell’eventuale presenza di ostacoli o di terreni impegnativi, aggiorna costantemente la squadra sugli sviluppi della situazione in gara, e in caso di necessità fornisce assistenza meccanica e cure mediche di primo soccorso. Spesso è a bordo dell’auto ammiraglia.

F

  • Fare l’andatura: Imporre ad altri il proprio ritmo di gara, può essere anche una tattica, le squadre mandano in testa al gruppo i gregari per fare scandire il ritmo e la velocità di gara, creando l’andatura ideale nel caso che il proprio capitano volesse tentare un’azione personale.
  • Fare la corsa: Significa che tutta la squadra lavora per uno scopo, in genere si “fa la corsa” per il capitano, per farlo vincere.
  • Fare l’elastico: Modo di dire di un ciclista che viene spesso distaccato da un gruppo ma riesce sempre a recuperare. A Fatto l’elastico.
  • Frullata: La caratteristica pedalata di Chris Froome, il termine sembra sia nato proprio per l’assonanza con il suo cognome. La frullata si ottiene usando un rapporto agile per ottenere un’alta frequenza di pedalata.
  • Frustata: dopo un rallentamento, spesso dovuto a una curva, il gruppo si allunga e riparte con la stessa andatura di prima, i ciclisti rimasti indietro sono costretti a scatta e allungare per non perdere il contatto col gruppo.

G

  • Garibaldi: libro utilizzato nelle corse a tappe, chiamato così soprattutto per il Giro d’Italia, dove si trovano le informazioni relative alle singole tappe ed in particolare l’altimetria delle tappe da affrontare e altre info.
  • Gregario: Per molti è il corridore più importante della squadra, senza gregario il capitano non va da nessuna parte. Questa figura si mette a disposizione del proprio capitano.
    Possiamo distinguere due tipi di gregario, il delfino che è il gregario per l’uomo di classifica e l’apripista che è il gregario che pilota il velocista nelle volate.
  • GPM: acronimo di “Gran Premio della Montagna” traguardo posto su alcune vette delle corse a tappe conquistare questo traguardo volante permette di ottenere dei punti per la “classifica del miglior scalatore”.

K

  • Kermesse: gara dalle ridotte dimensioni chilometriche

M

  • Maglia nera: era il simbolo dell’ultimo classificato nella competizione ciclistica del Giro d’Italia, molto ambito dai ciclisti che non avevano altre occasioni per mettersi in mostra, conquistare questa maglia dava un cospicuo premio in denaro. La maglia nera fu assegnata soltanto dal 1946 e il 1951.
    L’abilità della maglia nera stava anche nel fatto che doveva, oltre a non farsi “scoprire” dall’avversario diretto, arrivare al traguardo entro il tempo massimo.
    La maglia nera fu abolita a partire dal 1952 in seguito alle proteste dei corridori, i quali ritenevano che la lotta per conquistarla desse luogo a spettacoli indecorosi che con il ciclismo non avevano nulla a che fare.
    Nel 2008 la maglia nera è stata reintrodotta ma in una forma più moderna, adesso si chiama numero nero.
    Il Numero nero viene assegnato giorno dopo giorno a l’ultimo in classifica, è il numero ufficiale in bianco su sfondo nero quindi subito riconoscibile, ma è abbinato a nessun tipo di premio perché distorcerebbe la vera finalità, cioè, quella di valorizzare un ruolo scomodo, ma significativo perché l’ultimo in classica fatica come gli altri o magari di più perché aiuta il suo capitano oppure perché, malconcio, vuol portare ugualmente a termine la corsa.
  • Mangia e bevi: percorso composto da salite e discese di pochi chilometri, caratteristico delle zone collinari.

P

  • Passista: ciclista con buone doti di regolarità nella pedalata, riesce in pianura di spingere rapporti duri e tenere per lunghi tratti alte velocità.
  • Pedalata rotonda: spingere e tirare con sincronia fra le due gambe, permette un’azione efficiente e aggraziata, cercando l’equilibrio fra muscoli protagonisti e antagonisti.
    Ottenere una bella pedalata rotonda deve essere lo scopo di ogni ciclista degno di questo nome.
  • Pipa: È l’attacco manubrio. detta anche “pipa”. E’ un tubo a forma di “L” che collega l’impugnatura del manubrio al canotto della forcella.
  • Pistard: ciclista che partecipa e si allena solo alle competizioni su pista.

R

  • Rampa: breve salita dalle pendenze elevate.
  • Rapportino: salire con agilità utilizzando il rapporto più leggero del cambio.
    Il contrario è il…
  • Rapportone: Rapporto duro da utilizzare in discesa.
  • Risciacquo: Tratto di strada poco impegnativo posto tra due tratti duri.

S

  • Scalatore: Lo scalatore puro è generalmente un atleta di statura non eccessiva, leggero, e dalla muscolatura reattiva, capace di alzarsi sui pedali e scattare in salita.
    Gli scalatori sono i protagonisti più amati dal pubblico nelle grandi corse a tappe perché i loro scatti e le loro fughe solitarie scatenano negli spettatori e nei tifosi molto entusiasmo. Tuttavia, scalatori puri che sono riusciti ad imporsi nei grandi giri, sono pochi, soprattutto a causa della loro scarsa competitività nelle frazioni a cronometro.
  • Succhia-expander: quando c’erano ancora gli attacchi manubrio con la brugola centrale, la parte conica che si espandeva dentro la forcella si chiamava expander e la posizione in sella tipica delle gare a cronometro, tutti piegati in avanti, con la bocca quasi attaccata al manubrio, veniva chiamata posizione a succhia-expander.
  • Scatto: Lo scatto è quando uno o più ciclisti cercano di staccarsi dal gruppo cercando la fuga.
  • Scia: i ciclisti sfruttano la scia degli altri per risparmiare le forze. Questo fenomeno fluidodinamico è fondamentale nella scelta della tattica di gara: specialmente negli arrivi in volata il corridore che esce troppo presto “allo scoperto” rischia di essere superato negli ultimi metri.
    L’effetto della scia però si riduce di molto in salita, dove la velocità dei corridori è ridotta quindi lo sforzo compiuto per contrastare la forza di gravità è maggiore rispetto a quello per vincere la resistenza dell’aria. La scia può essere sfruttata fino a velocità all’incirca di 20 chilometri orari, sotto la quale il vantaggio di stare in scia e quasi nullo.
  • Scollinare: termine utilizzato nel momento in cui i ciclisti terminano la salita e affrontano il tratto successivo.
  • Sprinter o velocista: ciclista le cui caratteristiche permettono di sprigionare un’elevata potenza negli ultimi metri di corsa negli arrivi in volata.
  • Stare a ruota: È il modo in cui un ciclista rimane dietro ad un altro corridore per poterne sfruttare la scia.
    Stare 2 centimetri oppure 20, dalla ruota del compagno, non cambiano poi molto l’effetto sull’effetto scia. Con la differenza che a stare troppo vicini alla ruota di chi si segue rischia di creare stress psicologico, quindi fare più fatica.
  • Strappo: Una corta salita.
  • Succhiaruote: termine con cui si identifica il ciclista che sta sempre in scia e sfrutta puntualmente il lavoro degli altri, quello che si aggancia alla ruota del corridore in fuga e lo segue come un’ombra, quelli che non ti si schiodano dalla ruota nemmeno se ti fermi per pisciare.
    Alcuni li chiamano “Succhia Anima”  ah ah questa diabolica metafora fa capire l’odio che i ciclisti provano per queste figure.

T

  • Treno o trenino: l’insieme dei corridori che si mettono in testa a tirare per favorire il proprio capitano. Utilizzato soprattutto per gli arrivi in volata.

V

  • Ventaglio: La spiegazione più esaustiva del ventaglio lo ha data Davide Cassani:
    Il ventaglio è quando c’è vento laterale e i corridori si mettono uno di fianco all’altro per stare riparati dal vento.
    Naturalmente nel ventaglio ci stanno tanti corridori in base alla larghezza della strada. Tutti gli altri, a mangiare erba.. Ah ah
Bellissima animazione che chiarisce come funziona la scia a ventaglio e le tattiche usate dalle squadre per sfruttarlo a suo favore
  • Volata o sprint: detto anche arrivo in volata, indica, la fase terminale di una gara (di solito in linea) la cui vittoria finale è contesa da un gruppo di due o più corridori.

E con la volata siamo giunti al traguardo anche noi cari ciclisti e care cicliste,
se questo episodio ti è piaciuto, fammelo sapere, entra in Telegram o mandami una mail, su aruotalibera. Info trovi tutto, guarda nella descrizione di questo episodio ti metto dei comodi link.

Ti aspetto

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Di Luigi Vergari

A Ruota Libera è il primo podcast dedicato al ciclismo pedalato e sensoriale. Fatto da un ciclista amatore e rivolto ai ciclisti amatori.
La passione per questo splendido sport mi spinge prima di tutto a pedalare e poi a ricercare sempre le novità e scoprire le innovazioni che girano attorno al mondo del ciclismo.

Rimani in scia A Ruota Libera!!

7 risposte su “Sai parlare come un ciclista? Ascolta il glossario del ciclismo.”

Manca: doppia fila, fare la ruotina, treno alla russa (ventaglio in cui ciascun ciclista spinge dalla sella quello che lo precede), suonati o ciclosuonati (cicloamatori), guidare (guidavo, cioè stavo così bene che non facevo fatica), masticone (colla per tubolari, ma anche detto di chi sta sempre a ruota, succhiaruote), limare (stare a ruota spendendo il meno possibile), saltare i cambi, cambio a destra/sinistra, strappare (cambio in doppia non regolare), rasoiata (scatto vincente), palmer (tubolare), mangiare il fosso (stare costantemente sull’ultima porzione di asfalto con vento laterale in coda ai ventagli), menare, tirare, tirata, menata, scollinare, scollinamento, gamba piena, gamba vuota, non sentire la catena, rompere i cambi, fare il buco, dare la mano (aiutare con un lancio alla americana il corridore a cui si è fatto il buco per rientrare il scia) , rampino (strada tortuosa in salita) cavatappi, fare dietromacchina (dietromotori), cambioruote, ammiraglia, radiocorsa, provarapporti, ruotare (sfregare la gomma anteriore su quella posteriore di chi precede)

Wow Grande💪 Luca, anch’io ne conoscevo altri, ma tu sei un’enciclopedia non un glossario😂.
Cerco sempre di rimanere sotto i 20 minuti nei miei podcast. Ma se l’argomento piace ai ciclisti, sarò felice di pubblicare altri episodi riguardo i “termini ciclistici”.
Grazie tante per il tuo bellissimo Commento.

Grazie Luigi, avevo letto solo la trascrizione, ma seguirò con interesse anche i nuovi podcast perché gli aneddoti sono più belli raccontati con le pause e il ritmo che solamente chi li ha vissuti può rendere a pieno. Per il resto vado in bici da 36 anni, di cui i primi 10 da agonista a partire dalla categoria allievi, fino ai dilettanti élite, poi da “ciclovagabondo” prendendo le distanze dalle competizioni, soprattutto quelle amatoriali.

Limare le ruote. Quando si deve stare talmente vicino a quello davanti a te per prendere meno aria possibile. A volte frainteso con il succhiaruote.

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